Festival della Canzone Italiana

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 2°  Festival della Canzone Italiana

    Velletri - 20 febbraio 1954                                (ricerche di M. Moreno)

Ordine di presentazione e votazione delle
Canzoni con il nome degli interpreti

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Un soldo di speranza
Fiumicello del mio paese
Non posso esser triste stasera!
Vecchio treno
Ana Maria
Pianino d’una volta
Estasi
Grazie, Pinocchio!
Velletri... vecchia strada
Piazza del mio villaggio

Lina LANCIA
Italo JULI
Franca SIMONI
Maria Luisa PISAN
Gianni RAVERA
Franca SIMONI
Italo JULI
Lina LANCIA
Gianni RAVERA
PISAN e JULI


 Le canzoni, secondo il concorso, quest’anno sono a tema libero, e delle 340 arrivate la Commissione giudicatrice dopo accurato esame ha scelto queste dieci, più una gemma fuori concorso del M° Nino Oliviero.

Presenta il 2° Festival della Canzone il notissimo

CORRADO

Prendono parte allo spettacolo  

Alberto Talegalli

 

il simpatico e acclamatissimo Sor Clemente di “Rosso e Nero”
e la celebre coppia di ballo

"Anna e Sergio"

 


Un soldo di speranza

Motto: SEMPRE ASCENDERE

(Slow)
Le lacrime che brillan nei tuoi occhi
son gocce di veleno pel mio cuor.
Per il destino siamo dei balocchi,
ma tu devi sperare nell’amor.
Sempre vicini attenderemo il sole,
il sole della tua felicità!

Non piangere, amor mio, non essere triste:
il pianto ti fa brutta, non lo sai?
Tu puoi ancora sperare nel domani:.
È un soldo di speranza, ma chissà!
Appoggia il tuo visin sopra il mio cuore,
fantastichiamo insieme... vuoi... così?
Non passo offrirti altro, è poca cosa:
È un soldo di speranza, ma chissà!
Chissà che la tua vita non possa rifiorir,
non sai che la speranza è l’ultima a morir!
Non piangere, amor mio, non esser triste:
sorridi come un tempo e non parlar,
col tuo sorriso attenderò il domani...
È un soldo di speranza: Può bastar!  

Finalino:  Il nostro sole spunterà domani;
un soldo di speranza basterà!

 


Fiumicello del mio paese

Motto: LA VITA È LOTTA

O vecchio fiumicel del mio paese
tu scorri silenzioso
in mezzo a quattro case...
un dì sul ponticello passava Agnese
col cesto delle rose
e come fu cortese.
M’offrì,
un mazzolin di fior,
il cuor
ed un bacin d’amor!

Vorrei volar
da te per riascoltare,
mio caro fiumicel
quel gaio ritornel...
“glu glu glu glu...”
ci sussurravi tu
“Amatevi di più!
baciatevi di più!”

O vecchio fiumicel del mio paese
sapessi quant’ho atteso
e come son deluso!
Partii dicendo: “Arrivederci Agnese”
ma quella senza scuse
più non mi rispose!
Così,
per un bacin damor,
ancor
non trova pace il cuor!

Vorrei volar
da te per riascoltar,
mio caro fiumicel
quel gaio ritornel...
“glu glu glu glu...”
ci sussurravi tu
“Amatevi di più...
baciatevi di più”  

“Glu glu glu glu...”
ci sussurravi tu
“Amatevi di più!
baciatevi di più!”



Vecchio Treno

Motto: MIO

(Fox moderato)
Nella valle silenziosa,
sotto un cielo tutto d’or,
lentamente il vecchio Treno
lascia l’ultima Stazion.

Addio trenin
d’un tempo antico,
che da doman
andrai a riposo.
Nessuno più
ti segna a dito
mentre dai tu:
ta-ra-ta-ciù
ta-ra-ta-ciù-ciù-ciù.
Forse lontan,
nell’ottocento.
a dame del
risorgimento,
mettesti allor
tanto spavento
col fare tu:
ta-ra-ta-ciù-ciù-ciù.

Romanticismo lieto,
allegra gioventù,
si son perdute
lungo il tuo cammino.

Nei piccoli vagoni
che trasporti tu,
si parlano i fantasmi
e nulla più.
Addio trenin
che porti i sogni:
baci d’amor
di tanti amanti.
Triste sarà
per ogni cuor,
non sentir più:
ta-ra-ta-ciù
ta-ra-ta-ciù-ciù-ciù.

Un moderno elettrotreno
da domani sfreccerà,
nella valle silenziosa
dove l’eco ancor farà.

Finale: ta-ra-ta-ciù
ta-ra-ta-ciù-ciù-ciù.

 


Non posso esser triste stasera!

Motto: TU E IO

L’inverno che temo è venuto.
Col sol par che muoia l’amor,
che cosa mi serba il destino?
non voglio pensarci perché...  

Non posso esser triste stasera
amore, alle nove verrai,
da quanto sognando vorrei
averti per sempre vicin.  

Non posso esser triste stasera
se pure i motivi ne avrei,
coi mille tuoi baci saprai
donarmi la felicità.  

Se pure non splenderà
nel cielo immenso il sole,
se più non canterà
con l’onda azzurra il mare....

Non posso esser triste stasera
amore, alle nove verrai
l’attesa mi dice che ormai
nessuno amerò più di te.

 


Ana Maria

Motto: L’ULTIMA FIAMMA

(Beguine bolero)
In un tramonto dor
muore il sol.
Ana Maria...
Una chitarra ancor
canta a te
con nostalgia...
Per la Sierra va
la canzon
della mia follia:
la leggenda tu
sei quaggiù
di chi amar non sa...
Ma chi s’inebrierà
del tuo amor,
Ana Maria,
invano cercherà
di fugir
la tua malìa.

Ma per non soffrir,
non morir di malinconia,
al tuo balcone in fìor
tornerà
Ana Maria...

         Strofa:
Dorme la città....
passa una canzon
che ti dà la nostalgia
Bruna Sivigliana mia
ti riporto il mio dolor...
Non ti so scordar;
folle son di te...
folle ormai di questo amor...

 


Piazza del mio villaggio

Motto: ANDATA E RITORNO

(Valzer allegro)
Fin dal tempo del nonno, dei nonni,
nel passare di almeno cent’anni.
quanti dolci, dolcissimi sogni
sono stati dormiti lassù...

Sulla piazza del mio villaggio,
s’ode sempre lo scampanar
della vecchia campana,
sul paesaggio,
sul paesaggio...  

La domenica del Villaggio,
una grande parata fa
di ragazze mature,
da maritaggio,
da maritaggio...  

Quante intese dentro gli sguardi,
quanti riguardi per la mammà!
L’Onorevole giunto in paese,
si mostra affabile, buono, cortese:
L’acquedotto?
BeH, si vedrà!
La stazione?
Si varerà !...

Oh che grande felicità!
Con l’andar degli anni la gente,
cambia poco di panni e sembiante:
che grazioso presepio vivente:
fan le cose e le case lassù!…
Sulla piazza del mio Villaggio

Ecc. ecc.

 


Estasi

Motto: FINO ALLA STELLE

Per i viali tra i prati in fior
eterni baci d’amor...
mentre lontano si perde e va
l’eco della città.  

Io non credevo più nella mia vita
poterti amar
poter sognar, tanta felicità
negli occhi miei la gioia è rifiorita
mentre il tuo cuore è un palpito d’amor
ti voglio amar e dar tutta la vita!
Tu sola mi fai vivere, morir.
Cala la sera e un fitto vel
di pace già ammanta il ciel.
Ma nel mio cuor pace non v’è
Io penso sempre a te

Io non credevo più … ecc. ecc.

 


Grazie Pinocchio!

Motto: SPERANZIELLA

Stamattina ho ritrovato,
nel cercare un dizionario,
sotto un vecchio sillabario,
un antico libricino!
Era il libro di Pinocchio!
Quelle pagine ho sfogliato!
Nello specchio ho ritrovato
Il mio volto di bambino!  

Grazie Pinocchio, vecchio burattino,
fedele amico d’una bella età!
Grazie Pinocchio, quel tuo libricino
m’ha dato giorni di felicità!
Giorni lontani… cuore di bambino…
Memorie care piene di candor!
Con la cartella e con il panierino,
l’ingenua storia m’è rimasta in cuor!
Da allora tanto tempo è ormai passato!
Il mondo tante storie mi narrò!
Ma solo la tua favola m’ha dato
La gioia che la vita cancellò!

Caro Pinocchio, nelle tue bugie
Che poesia e quanta verità!
Grazie, Pinocchio, vecchio burattino,
cuor di bambino che non morirà!

Finalino:
Grazie. Pinocchio! Grazie!
Sempre t’avrò nel mio cuor!

 


Velletri... vecchia strada

Motto: VELLETRI, SEI BELLA!

(Fox lento)
     Vecchia strada,
richiamo arcano di Velletri antica,
ritorno, con lo stesso batticuore,
dove - tremando - colsi il primo fiore...
Non mi ricordi più,
mia sola amica?
Non riconosci il tuo fedel cantore?...
Vecchia strada,
forse, tu sorridesti ai miei deliri,
alle smanie d’amor folle, impaziente..  
Mi proteggesti, con la luna... assente!
Or non m’aspetti più!...
…e ancor m’attiri!

    Vecchia strada,
m’ha ricondotto a te la tua magia,
che fè l’amore mio sublime incanto!
Ogni angolo è un ricordo di follia!
Perché vuoi dirmi tu:
vano è il rimpianto,
vano è il tormento della nostalgia?...
Vecchia strada,
ancor m’avvinci con la tua malìa!
Qui libra, sempre, l’eco del passato!
Ma un’ombra avanza! E’ lei che m’ha gridato:
Amor mio sei tu?...
Portami via!…

 


Pianino d'una volta

Motto: SPERANZE PERDUTE

Spartito originale

Vecchio pianino sotto la finestra,
eri in quei tempi meglio di una orchestra
dolci ricordi, donne sui balconi
che sorridevan di felicità.
Vecchio pianino, suona,
la solita canzone,
le care note che fan ricordar
il valzer della nonna,
“Speranze perdute”
quando venivi a suonar.
Lei, si metteva al balcon a sentir
ed il nonnino a cantar.
Vecchio pianino suona
la solita canzone
che ci ricorda il bel tempo che fu,
e che non torna più.

Un asinello tutto spelacchiato
sta sotto a quel pianino sconquassato,
la manovella gira, un uomo canta
e sulle stanghe un pupo sta a dormire
Vecchio pianino, suona,
ecc. ecc.

Finalino:
        e che non torna mai più!

 



~ ~ FUORI CONCORSO ~ ~


Un amore impossibile

Testo di Nizza e Morbelli Musica di Nino Oliviero

 ~  Beguine ~
Lungo lo stesso cammino
l’avverso destino
ci ha fatto incontrar:
ci ha messo un giorno vicino
quasi a volerci legar.
Ma quella dolce poesia
che all’anima mia
parlava di te...
era solo follia
e dolore per me! 

Se tra la gente ti vedo,
ansioso mi chiedo:
s’è accorta di me?
Illuso a volte lo credo,
non so spiegare il perché.
Ed il mio sguardo ti spia:
mi par che ci sia
un fremito in te...
È la stessa follia
che ha travolto anche me? 

È un amore impossibile
che il mio cuore ti chiede...
ma non riesco a distruggere
quel che sento per te.
Ho detto al cuore:
tu non la devi amare!
Non ti svelar,
devi tacer.
dimenticar...
Ho provato. Ma è inutile
questa sorte ingannar:
è un amore impossibile
che non posso scordar!